(live report): Jonny Greenwood – BBC Prom 70 @Royal Albert Hall (10 settembre 2019)

Nuova trasferta londinese Coeurs & Choeurs per un evento importante e un’occasione prestigiosa. The Proms o meglio The BBC Proms sono da sempre uno degli appuntamenti immancabili della social season britannica: otto settimane di concerti di musica classica che hanno luogo nella magnifica cornice della Royal Albert Hall a Kensington South. Uno dei nomi in cartellone nell’edizione attualmente in corso era nientemeno che Jonny Greenwood – già noto per la sua militanza in una delle band più geniali in circolazione, i Radiohead – ma che ha sviluppato nel corso degli anni una brillante e feconda carriera solista, dedicata prevalentemente a composizioni classiche. Sette colonne sonore, tra cui ricordiamo la meravigliosa OST pensata per il capolavoro di Paul Thomas Anderson, Phantom Thread, che gli è valsa una candidatura al premio Oscar, ma non solo. Accanto alla musica per film, Jonny ha preso parte a una miriade di progetti collaterali che hanno come comune denominatore il desiderio di esplorare nuove e innovative forme espressive e di tessere trame musicali sempre più ardite e complesse.

La Prom 70, prevista per questo martedi’ 10 settembre, rientra nella lunga lista di sperimentazioni  alle quali Greenwood si è recentemente attardato. Il programma della serata, ricchissimo, prevedeva brani di Biber, Reich e Pendercki, tre dei musicisti più vicini alla sensibilità di Jonny, nonchè composizioni tratte proprio dal repertorio di quest’ultimo, ovvero la No. 3 delle Three Miniatures from Water e 88 – No. 1, e, in antemprima mondiale, Horror Vacui, pezzo per violino e orchestra commissionato al musicista di Oxford dalla BBC, nell’occasione di questo concerto.

Protagonisti della serata assieme a Greenwood, il violinista Daniel Pioro e il direttore d’orchestra Hugh Burnt, ma non possiamo dimenticare la talentuosa pianista Katherine Tinker e le due orchestre dellla BBC: la BBC Proms Youth Ensemble e la BBC National Orchestra of Wales.

Ma veniamo al racconto della giornata. Arrivata nel primo pomeriggio alla Royal Albert Hall, per una fortunata serie di eventi riesco ad assistere a una parte della sessione di prove. Il che, anche per via della sacralità del luogo in cui ci troviamo e per la cornice meravigliosa,  non fa che accrescere la curiosità e le aspettative per la serata che ci attende.

Prom 70 – Prove

Secondo dei due eventi che hanno avuto luogo martedi, la Prom 70 non inizia che alle 22.15. Jonny Greenwood ama particolarmente cimentarsi con gli archi, e tutti i brani in programma li vedono protagonisti assoluti. A partire dal primo dei pezzi in scaletta, ovvero  la Passacaglia di Biber, composizione per violino solista risalente al 17° secolo, ultimo momento delle  Rosary Sonatas, brano che ci consente di familiarizzare da subito con Daniel Pioro, talentuoso violnista che si guadagna senza indugi il favore della sala.

Secondo brano eseguito è l’episodio centrale della Sinfonietta per Archi di Pendercki (vivace), che con i suoi cinque minuti di dialogo serrato fra i differenti momenti dell’orchestra ci conduce fino alle prime composizoni originali di Greenwood, ovvero la terza delle Miniatures from Water e la complessa partitura per pianoforte dal titolo 88. Jonny fa la sua prima apparizione sul palco proprio in questa circostanza. Composizione dalle venature à la Maessian e dall’andamento tipicamente francese, Miniatures from Water  vede accanto ai più classici archi e pianoforte anche la presenza della tanpura,  strumento indiano, suonato da Greenwood, che da sempre ama mescolare sonorità e atmosfere. 88 è invece una vera sfida per i pianisti: il nume tutelare è evidentemente Gould, e ardite sono le scale che impegnano la bravissima pianista Katherine Tinker, che si guadagna, giustamente il meritato applauso a scena aperta della sala.

Risale al 2015 Pulse di Steve Reich. Jonny torna in scena, questa volta per cimentarsi al basso, strumento che gli è particolarmente congeniale, in dialogo con gli archi e il pianoforte, per una composizione dall’andamento arioso e brillante. E’ il penultimo brano in programma. Il momento più atteso infatti è quello di Horror Vacui, che tutti attendiamo di udire per la prima volta. La pazienza è premiata perchè cio’ che ci viene presentato è di assoluta bellezza. Daniel Pioro, nella parte anteriore del palco,  è circondato da 68 elementi, fra violini, viole, contrabbassi, posizionati su piattaforme sopraelevate, ora suonati nel modo più convenzionale, ora nei modi più inaspettati con l’utilizzo, per esempio di plettri o della parte posteriore degli strumenti, con l’obiettivo di riprodurre nuances elettroniche con l’ausilio di soli dispositivi acustici. Infinite sono le variazioni di ritmo e le ripetizioni hanno un andamento quasi geometrico, ma è una sfida vinta, e la  composizione è  originale, articolata ma in alcuni momenti decisamente sublime.

L’intero concerto è disponibile all’ascolto a questo link. 

 

 

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